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In estate, quando cresce la voglia di cibi poco “pesanti”, si dà volentieri la preferenza al pesce, le cui fibre più corte rispetto a quelle della carne garantiscono una maggior “leggerezza”, la cui varietà di ricette permette di mantenere rinnovato il menù ponendo l’attenzione su un prodotto predominante nella Dieta Mediterranea, oramai diffusa anche oltreoceano.
Ma quanti sanno scegliere con sicurezza il pesce più fresco da servire ai propri clienti?
Si parla di pesce “freschissimo” se è stato pescato da 2-3 giorni e “fresco” quando non supera i 5 giorni. Questa distinzione è un po’ teorica perchè l’intervallo può variare in relazione al tipo di pesca, alla specie e al rispetto delle temperature di conservazione.
In linea di massima il PESCE fresco presenta delle caratteristiche inconfondibili e imprescindibili, che adesso andremo a vedere:
Parlando invece dei CROSTACEI, i parametri di valutazione di queste specie sono molto meno complesse in quanto sono individuabili anche da un occhio meno esperto e, proprio come per i pesci, hanno caratteristiche che dobbiamo verificare prima di acquistarli.
Quando vogliamo acquistare dei crostacei freschi, spesso la scelta migliore è acquistarli ancora vivi come nel caso dell’Aragosta, dell’Astice, dei Granchi e della Grancevola. In ogni caso, è possibile considerare un crostaceo fresco se presenta degli occhi lucidi e che occupano gran parte della testa. Se sono freschi, la corazza ha un aspetto lucido e sodo.
Invece, le antenne e le zampette spezzate giustificato il sospetto di una frode, così come un odore intenso di ammoniaca è sinonimo di uno stato avanzato di decomposizione, perchè, proprio come i pesci freschi, i crostacei appena pescati hanno un odore di acqua di mare o di alghe inconfondibile.
Quasi il 90% dei Polpi e dei Calamari e degli altri MOLLUSCHI venduti in Italia sono scongelati, anche se sulle etichette delle pescherie questo particolare a volte viene dimenticato. Nonostante questo triste fattore di realtà, i molluschi freschi si distinguono da quelli surgelati per alcuni aspetti inconfutabili:
Comunque, contrariamente a quanto accade ai pesci, la surgelazione dei molluschi non è così traumatica, perchè conserva bene il prodotto, intenerisce la muscolatura e modifica di poco il gusto.
ATTENZIONE ALLE FRODI!!
La frode più semplice e redditizia è quella che consiste nel vendere pesce surgelato come fresco. Anche se la legge (D.Lgs n. 109/1992, Art. 16, Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 27/03/2002 e Reg. (CE) n. 104/2000 e 2065/2002) prevede che sui cartellini delle pescherie e sulle etichette del pesce confezionato debba esserci la precisazione che si tratti di pesce scongelato è difficile accorgersi della eventuale furberia. Il problema non è facile da risolvere, tanto che gli stessi veterinari – proposti al controllo della filiera dei prodotti ittici – per individuare la frode osservando il prodotto esposto in pescheria, necessitano di un lungo addestramento.
Un’altra frode molto diffusa è la sostituzione di una specie pregiata con un’altra di minor valore. Tra i crostacei la prelibata Aragosta Mediterranea viene scambiata spesso con l’Aragostella, il Calamaro viene scambiato con il Totano, il Polpo viene scambiato con il Moscardino (il primo ha due file di ventose sui tentacoli a differenza del Moscardino che ne ha una) ed, anche, il pregiato Palombo può essere scambiato con altre specie di minor valore, come Smeriglio e la Verdesca.
La nuova frode in voga consiste nel presentare il pesce di allevamento come se fosse pescato in mare. Il numero delle specie “cresciute in vasca” è aumentato a dismisura tanto da rappresentare il 70% di alcune specie pregiate in commercio. E’ bene però fare una distinzione tra gli allevamenti in cui i pesci sono nutriti esclusivamente con mangime e gli altri nei quali vengono allevati naturalmente in valli, lagune o bacini di mare chiusi, e poi catturati quando bisogna venderli. Per esempio nel primo gruppo vi rientrano prevalentemente Branzini, Orate e Ricciole. Per contro le Anguille, i Cefali e, tra i crostacei vi rientrano, le Mazzancolle o Gamberoni che vengono allevati in valli in modo naturale.
Dopo questo breve, ma intenso excursus nel mondo dell’ittica e del pesce non resta altro che a voi ristoratori l’abilità di presentarli in ricette stravaganti o classiche ai vostri commensali, includendo come ingrediente principale un prodotto fresco e di qualità.
>>Per la realizzazione di questo articolo ci siamo avvalsi della collaborazione di un esperto pescatore che, con i suoi 40 anni di esperienza per mare, ci ha fornito un prezioso contributo, trasmettendoci la sua passione e la sua conoscenza.