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Ratkeville, Bahamas.
Oggi porteremo “virtualmente” sui vostri menù un tubero straordinario dalle proprietà benefiche uniche, purtroppo poco conosciuto e ancor meno valorizzato nella ristorazione.
Sto parlando del TOPINAMBUR.
Per fortuna negli ultimi tempi il suo uso in cucina è stato “timidamente” riscoperto sia per il suo sapore gradevole, per le sue proprietà e caratteristiche organolettiche, che per la grande versatilità che lo rende una ingrediente base per la preparazione di tantissime ricette.
Il suo nome così bizzarro deriva da quello di una tribù brasiliana da cui erroneamente si pensava che il topinambur provenisse, ma in realtà è una pianta le cui origini si fanno risalire, non in modo sicuro, alle zone del Nord America. E’ anche conosciuto col nome “Tartufo di canna” o “Carciofo di Gerusalemme”.
IL GUSTO PARTICOLARE LO RENDE INCONFONDIBILE
L’aspetto del topinambur, così buffo e simile a una piccola patata dalla forma irregolare di colore bianco o violaceo si distingue da quest’ultima soprattutto per l’unicità del sapore: un gusto delicato che ricorda un mix di carciofo, sedano e patata.
LE SUE CARATTERISTICHE BENEFICHE
La particolarità del topinambur, oltre al suo sapore, sta nel suo elevato contenuto in termini di fibra (inulina, in particolare) e, a differenza delle patate, nel modesto quantitativo di amido: per queste caratteristiche, il topinambur è un toccasana per l’alimentazione del diabetico e per chi soffre di obesità. Inoltre, cosa ancora più importante, il topinambur non contenendo glutine risulta consumabile anche da chi soffre di celiachia.
Oltre a queste proprietà, il topinambur è ricco di vitamina A e B; tra i minerali troviamo invece il potassio, il magnesio, il ferro, ed il fosforo e per quanto riguarda gli aminoacidi degni di nota segnaliamo l’asparagina, la colina e l’arginina.
GLI USI IN CUCINA
Generalmente il topinambur viene preparato secondo le medesime modalità delle patate, per cui può essere bollito in abbondante acqua salata o, ancor meglio, cotto a vapore, prestandosi così alla preparazione di gustosi – e nel contempo semplici – contorni. In alternativa, può essere anche cucinato in padella, in forno o ancor meglio anche fritto, allo stesso modo delle patate o ridotto in purea.
Ma sono molti i cuochi che lo preferiscono servire crudo in insalata, tagliato a fettine e condito con olio, limone, sale e prezzemolo; proprio per lasciare inalterato il suo gusto inconfondibile, un mix tra sapore delicato e dolciastro.
Ecco alcune ricette veloci e utili da far assaggiare ai vostri clienti, di cui sicuramente saranno entusiasti:
Risotto con Topinambur
Ingredienti Ricetta
280 g di riso
500 g di topinambur
2 cucchiai di vino bianco secco
q.b. di sale
q.b. di pepe
1 ciuffo di Prezzemolo
600 ml di brodo vegetale
30 g di pecorino
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Topinambur Trifolati
Ingredienti Ricetta
700 g di topinambur
2-3 cucchiai di vino bianco secco
1 spicchio di aglio
1 ciuffo di Prezzemolo
Scorza di limone non trattato
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
q.b. di sale
q.b. di pepe
Se necessario: 50 ml di brodo vegetale o di acqua
LO SAPEVI CHE…
In un precedente articolo avevamo già parlato di quanto fosse importante rendere sempre diverso il menù rinnovandolo continuamente, queste novità periodiche permetteranno di stimolare la curiosità della clientela e soprattutto di ritrovare gusto, sapori nuovi, originali o anche dimenticati.
Allora chef e cuochi della ristorazione, non vi resta altro che comprare i topinambur dal vostro verduraio di fiducia e dare fuoco alle fiamme seguendo il desiderio di dare ai vostri piatti un tocco di originalità in più, avendo sempre un occhio di riguardo per la clientela celiaca o attenta alla propria salute.