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Dalla cucina molecolare in poi, la scienza ha notevolmente influenzato il nostro modo di fare cucina. Oggi il cuoco veste sempre più spesso i panni di un moderno alchimista, che non si limita a studiare gli accostamenti di sapore degli ingredienti ma ne conosce a fondo anche le proprietà biochimiche.
Ne è un esempio il caso della fermentazione, un antichissimo metodo di conservazione degli alimenti che negli ultimi anni, grazie a una maggiore conoscenza degli ingredienti, ha invaso sia le cucine casalinghe che quelle dei grandi ristoranti. Se ancora non hai familiarità con questa tecnica, è giunta l’ora di approfondire l’argomento!

La fermentazione è una tecnica di conservazione dei cibi usata da secoli, soprattutto nella cultura orientale dove sono estremamente comuni ingredienti fermentati come il miso o il kimchi. Insomma, la fermentazione non è una moda destinata a scomparire nel giro di un paio d’anni ma una lavorazione che affonda le radici in un lontano passato.
Inizialmente lo scopo della fermentazione era semplicemente permettere di conservare i cibi più a lungo. Oggi, tuttavia, sempre più chef stanno riscoprendo questo metodo di lavorazione anche per modificare le proprietà organolettiche dei cibi sfruttando le moderne conoscenze scientifiche: giocando con variabili come la temperatura dell’aria e la durata della fermentazione è possibile valorizzare al massimo le materie prime, influenzandone positivamente il sapore e le proprietà nutritive.
I lieviti, i batteri e i funghi sono alla base di moltissimi ingredienti che utilizziamo ogni giorno in cucina, dallo yogurt alla birra, dal pane all’aceto. Ma c’è molto di più: la fermentazione può essere applicata a una miriade di prodotti, comprese tutte le verdure dell’orto.
Se ancora hai dei dubbi, ecco 3 buone ragioni per cui i tuoi clienti non potranno fare a meno di apprezzare l’utilizzo di prodotti fermentati nella cucina del tuo ristorante!

In realtà esistono diversi tipi di fermentazione.

Un sistema facile ed efficace per sperimentare la fermentazione lattica nella cucina del tuo locale consiste nel tagliare le verdure, aggiungere un cucchiaino di sale per ogni chilo di prodotto e pressare il tutto in un vasetto in modo che dopo qualche ora le verdure risultino ricoperte dal proprio liquido. Se il liquido non è sufficiente e decidi di aggiungere un po’ d’acqua, è buona norma portarla a ebollizione e poi farla raffreddare prima di versarla nel vasetto.
Dopo aver coperto il vasetto con un panno, lascia fermentare per alcuni giorni al buio e a temperatura ambiente. Per evitare il rischio di botulino ti consigliamo di capovolgere il barattolo una volta al giorno. A questo punto non ti resta che usare le verdure fermentate per comporre i tuoi piatti…naturalmente a crudo, in modo da valorizzarne il gusto e le proprietà nutritive!
Come vedi, fermentare ingredienti di uso quotidiano come le verdure è davvero semplice e non richiede l’acquisto di particolari strumenti. Se sei alla ricerca di nuovi sapori per il tuo ristorante e vuoi accontentare i clienti attenti alla salute con prodotti naturali e fatti in casa, la fermentazione è destinata a diventare una tua grande alleata!