Phone:
(701)814-6992
Physical address:
6296 Donnelly Plaza
Ratkeville, Bahamas.
Il bartendering, soprattutto quello di lusso, e l’alta cucina insieme nel perseguimento della ricercatezza delle ricette e la necessità di rinnovarsi. Ecco come sono nati i culinary cocktails, interessanti creazioni che stanno ricevendo sempre maggiore attenzione e riscontri sempre più positivi.
L’ultima traccia dell’osmosi tra alta cucina e bartendering, per l’appunto, è il culinary cocktails. Come il nome stesso suggerisce, si tratta di abbinare a dei prodotti gastronomici di qualità, cocktail al posto del classico bicchiere di vino. Gli effetti sono molteplici: infatti, oltre a sperimentare nuovi sapori e abbinamenti originali, i clienti potranno familiarizzare con la cosiddetta cocktail culture e le sue molteplici declinazioni. Scoprendone, al tempo stesso, una insospettabile flessibilità. Insomma, chi credeva che i cocktail fossero unicamente cose da aperitivo, o comunque da consumare lontano dai pasti principali, dovrà ricredersi.
Beninteso: i culinary cocktails funzionano degnamente come aperitivo, esattamente come ogni altro cocktail. Ma non è l’unica funzione cui sono destinati: essi, infatti, reggono perfettamente un’intera cena, purché disposti in una sequenza logica. A tale scopo, alcuni ristoranti che stanno sperimentando i culinary cocktails hanno predisposto dei veri e propri menu degustazione. Percorsi di gusto e innovazione, in cui l’originalità della presentazione fa il paio con la scoperta di nuovi sapori.
Quali sono le caratteristiche principali che un culinary cocktail dovrebbe possedere per essere considerato tale? Ovviamente non stiamo parlando di un semplice mojito o di uno spritz, ma di qualcosa di più elaborato e, al tempo stesso, ricercato. Ad ogni modo, ecco i caratteri salienti di un culinary cocktail che si rispetti.
Se possiedi un ristorante di lusso, o comunque tendente alla cucina gourmet, quello dei culinary cocktails è un universo tutto da scoprire. Il suo maggiore vantaggio è quello di essere un ambito di ricerca in continua evoluzione, che fa del cambiamento la sua cifra caratteristica. Ma per paradosso questo può essere anche il suo difetto principale, non offrendo alcun reale punto di riferimento a chef e bartender. Tuttavia, chi saprà governare questo aspetto senza farsi governare a sua volta scoprirà un’attrattiva ulteriore per il proprio locale, e una proposta di degustazione alternativa in grado di rappresentare, da sola, un segno di riconoscimento pressoché unico del proprio locale.
Proprio a tale scopo, per rendere ancora più peculiare l’offerta, si consiglia di incentivare una stretta sinergia tra chef e bartender. Queste due figure professionali dovranno trovarsi a collaborare a stretto contatto, al fine di creare piatti e cocktail “della casa” totalmente originali. E con un menu degustazione totalmente realizzato in house e non replicabile altrove, nessuna strada sarà preclusa.