Phone:
(701)814-6992
Physical address:
6296 Donnelly Plaza
Ratkeville, Bahamas.
In un’era in cui la comunicazione è dominata principalmente da Internet, saper sfruttare gli strumenti che proprio la rete mette a disposizione è fondamentale per avere successo nella propria attività. E in tal senso il mondo della ristorazione non fa eccezione. Così molti operatori di tale settore hanno cominciato a interrogarsi in merito al modo migliore per sfruttare le potenzialità di Internet a loro vantaggio. Scoprendo di avere a disposizione molti strumenti: i social media, i blog, le newsletter… Tuttavia, nessuno di queste modalità di comunicazione telematica riesce ad avere la pervasività su larga scala del food vlogging.
Quando si parla di food vlogging, si tende spesso a fare una certa confusione, almeno parziale. Un food vlog non è uno spot pubblicitario, né una sorta di documentario su un ristorante o un altro tipo di locale. Come tutti i blog, esso è essenzialmente un diario online, tenuto da un persona specifica (il blogger), a tema o su un bouquet di temi assortiti. Nel caso, specifico, il tema è ovviamente uno solo: il cibo. Inoltre, a differenza del semplice blog, esso non contempla la stesura di un testo scritto, bensì la realizzazione di un video.
In altre parole, il food vlogger è un esperto o appassionato di cibo che, attraverso i suoi video, conduce lo spettatore alla scoperta di locali, cibi o usanze gastronomiche di un determinato posto. Ovvio, dunque, che il successo di un food vlog lo fa essenzialmente la credibilità del titolare dello stesso. Ed è altrettanto ovvio che una buona recensione da parte di un “foodie” attendibile e positivamente considerato dalla rete può cambiare la percezione di un locale da parte del grande pubblico.
È proprio per questo motivo che molti ristoranti tengono particolarmente ad avere dei food vlogger tra i loro clienti. Una loro recensione positiva può creare un circolo virtuoso potentissimo attorno al loro locale, esattamente come un articolo positivo su una rivista di moda può far aumentare il fatturato di una maison di haute couture.
In genere i food vlogger lavorano in maniera indipendente. Non sono, cioè, vincolati a necessità promozionali di default. Alcuni di loro possono anche stabilire degli accordi con determinati ristoranti e/o determinate marche e categorie di prodotti. Tuttavia, rimane il fatto che, per risultare autorevoli i food blogger/vlogger devono proteggere strenuamente la loro reputazione dalle lusinghe del guadagno facile.
Insomma, un food vlogger fa la differenza solo se completamente indipendente. Il che vuol dire che un ristoratore che contatta un food vlogger deve essere pronto anche a ricevere un giudizio negativo. O quantomeno non completamente positivo. Perché, allora, mettersi in contatto con loro e correre il rischio? Ecco alcuni motivi.
Insomma, non è detto che introdurre nel proprio circuito alcuni food vlogger presenti sulla piazza rappresenti automaticamente un vantaggio. Per fare sì che ciò accada, è necessario sondare il terreno con attenzione e soprattutto abituarsi a ricevere delle critiche e a farne tesoro. Di sicuro, alla base devono esserci consapevolezza dei propri mezzi e, ovviamente, una cucina di qualità. In tal senso, un confronto aperto con il mondo del food vlogging può essere un vantaggio, innanzitutto per migliorare la propria offerta gastronomica. E, di riflesso, la propria reputazione presso la clientela.